DALLA FIRMA DIGITALE ALLA DEMOCRAZIA DELLA PARTECIPAZIONE: L’8 OTTOBRE (NEL CONGRESSO DELL’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI) L’EVENTO PER CONOSCERE LE INIZIATIVE DI DEMOCRAZIA RADICIALE

Si terrà Venerdì 8 Ottobre, dalle 17 alle 19 presso Palazzo Brancaccio a Roma (ingresso da Via Merulana n. 248, e ingresso accessibile per le carrozzine da Viale del Monte Oppio n.7) la sessione “Democrazia, ritorno al futuro: dalla firma digitale alla democrazia della partecipazione” nel quadro del Congresso dell’Associazione Luca Coscioni, curata da Democrazia Radicale in collaborazione con Eumans e Politici per Caso.

Dopo il successo della campagna sulla firma digitale, presenteremo nuove iniziative per l’uguaglianza nel godimento dei diritti politici e la sperimentazione di forme innovative di democrazia. Vuoi partecipare? Unisciti a noi o segui l’evento in diretta dalla pagina facebook di Democrazia Radicale.

Per saperne di più, ecco il documento di lavoro che verrà presentato durante l’evento:

Documento di lavoro alla base della sessione dell’8 Ottobre nel XVIII Congresso dell’Associazione Luca Coscioni – a cura di Democrazia Radicale, in collaborazione con Eumans e Politici per caso. – Sessione “Democrazia, ritorno al futuro, dalla firma digitale alla democrazia della partecipazione”. 

Con l’introduzione della firma digitale per sottoscrivere referendum e leggi d’iniziativa popolare, si è aperta una nuova stagione per la partecipazione di tutti i cittadini alla vita pubblica attraverso gli strumenti di democrazia diretta.

Questa rivoluzione è il frutto di una campagna durata otto anni, condotta da Mario Staderini e avviata con un ricorso internazionale predisposto  con il prof. Cesare Romano che ha portato nel novembre 2019 all’accertamento da parte del Comitato diritti umani dell’ONU  che l’Italia ha violato il diritto a promuovere i referendum a causa  delle irragionevoli restrizioni  esistenti. Alla richiesta di modificare le leggi sui referendum proveniente dal Comitato ONU, confermata nel follow up di marzo 2021, è seguita prima l’ampliamento della platea dei soggetti che possono autenticare le firme e poi l’introduzione a partire dal 2022 della firma digitale per gli strumenti di democrazia diretta. L’iniziativa guidata da  Marco Gentili, co-pesidente dell’Associaizone Luca Coscioni e del Comitato Promotore Eutanasia Legale, insieme al lavoro  parlamentare di Riccardo Magi, ha permesso infine l’anticipazione gia da agosto 2021 della validita della firma digitale.

A partire da questa prima, decisiva riforma, e in vista della realizzazione da parte del Governo della piattaforma pubblica e gratuita che dal 1 gennaio 2022 permetterà di firmare online sia referendum che leggi di iniziativa popolare, è urgente incardinare un percorso riformatore sugli strumenti di democrazia, a partire dal doppio binario dell’attuazione della Costituzione e dell’adozione di pratiche innovative.
Ecco alcuni dei possibili prossimi passi di questo percorso:

–  Rivedere radicalmente la legge 352 del 1970 sui referendum: una riforma contro la controriforma
È indispensabile una riforma delle regole di 51 anni fa sulla raccolta firme per superare pienamente le procedure vessatorie su vidime e certificazioni, e le discriminazioni sull’autenticazione delle firme che avvantaggiano soltanto grandi partiti o sindacati. Una riforma che tenga presente tanto le osservazioni delle Nazioni unite quanto il godimento del progresso scientifico e sue applicazioni. 

-Abolizione del quorum: per un vero confronto democratico

Come affermato dalla Commissione di Venezia (organo consultivo del Consiglio d’Europa), il più autorevole organismo internazionale in materia di regole del gioco democratico, un quorum – di qualunque tipo – applicato ai referendum sfavorisce la partecipazione e falsa il confronto democratico tra le ragioni del sì e del no. Abolire il quorum sui referendum abrogativi è la chiave per potenziarli e aiutare la cittadinanza a intervenire sull’agenda politica, attivandosi come legislatore-abrogatore.

-Verso una piattaforma della partecipazione: come organizzare la democrazia digitale

Sotto la supervisione del Ministro Colao per la Transizione Digitale, nei prossimi mesi verrà lanciato il portale nazionale della partecipazione democratica, dove si potranno sottoscrivere proposte di iniziativa popolare e referendum. Occorre estenderne l’uso a Comuni e Regioni per favorire la partecipazione anche a livello locale. Allo stesso tempo occorre creare forum pubblici di discussione, a partire dall’esperienza di quanto avviato per la prima volta a livello europeo  con la Conferenza per il futuro dell’Europa. Proposte per protocolli di interoperabilitá tecnologica tra piattaforme locali, regionali, nazionai e europee possono essere avanzate per favorire lo sviluppo di una cittadinanza europea della partecipazione democratica e un’intelligenza artificiale civica. 

-Riforma elettorale: per la libertà di voto
L’Italia, dove sempre più spesso le leggi elettorali vengono modificate a ridosso delle elezioni, è un caso unico di sistema elettorale misto che non prevede voto disgiunto, ma costringe i cittadini a votare il candidati e candidate o di collegio in collegamento collegato alla lista votata al proporzionale. Queste ragioni sono alla base della campagna “Libertà di voto” che in occasione delle elezioni del 2018 ha portato Democrazia Radicale ad organizzare centinaia di cittadini a rifiutare la scheda di voto e a promuovere, coordinati da Mario Staderini, un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha superato il primo esame di procedibilità.  

-Assemblee di cittadinз estrattз a sorte: nuovi ma antichi modelli di democrazia

La democrazia in tutto il mondo si evolve: occorre portare anche in italia il modello delle Citizens’ Assemblies. Persone sorteggiate in base a specifici criteri demografici, che dibattono e deliberano su questioni di pubblico interesse. Si tratta di esperienze che da oltre un decennio si moltiplicano a livello internazionale. Grazie alla condivisione di competenze ed esempi le persone avranno  la possibilità di studiare, discutere e decidere per il proprio futuro, specie se gli eletti non vogliono o  non riescono a dare soluzioni adeguate. 

Nel 2020 è stata presentata in Cassazione una proposta di legge d’iniziativa popolare per istituire questo modello a livello nazionale, sotto il coordinamento di Politici per Caso. Allo stesso tempo occorre perseguire anche strade “indipendenti” per realizzare delle prime sperimentazioni con l’aiuto di fondazioni e altri partner.
– L’Europa dei cittadini: per una pari dignità tra democrazia elettorale e democrazia della partecipazione, verso una cittadinanza digitale europea
Grazie all’iniziativa di Eumans “EU SIGN DAY” e al supporto dell’eurodeputata Elisabetta Gualmini, il Parlamento Europeo sta per votare un aumento di 3 milioni di euro per il  budget destinato all’informazione sugli strumenti di democrazia partecipativa nel quadro del programma Rights and Values, a partire dalle European Citizens’ Initiatives (Iniziative dei Cittadinз Europeз). Occorre insistere sul potenziamento della conoscenza dei diritti politici di cittadinə europeə e degli strumenti di democrazia partecipativa sia a livello nazionale che a livello UE e al loro rafforzamento con nuovi strumenti, con l’obiettivo della la creazione di una cittadinanza europea a partire dalla possibilitá di partecipare digitalmente attraverso piattaforme tecnologiche interoperabili.

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